XIX EDIZIONE DELLA MOSTRA DI PITTURA LA BELLEZZA PER LA BONTÀ – L'ARTE AIUTA LA VITA
INFORMAZIONI UTILI:
Inaugurazione: venerdì 27 ottobre ore 11.00 Dove: Castello di Duino Quando: 27 ottobre · 4 novembre 2018 Orario: Orario di apertura del Castello |
2° Inaugurazione: 5 novembre 2018 · ore 17.30 Dove: Sede della Comunità Greco-Orientale di Trieste (Riva 3 Novembre, 9) Quando: 5 · 11 novembre 2018 Orario: tutti i giorni ore 11 - 13 / 17 - 19 |
A cura di: Marianna Accerboni Catalogo: Sì Info e contatti: +39 335 6750946 Downloads: Scarica l'invito |
COMUNICATO STAMPA:
tecnica mista - cm 20x30
Apre sabato 27 ottobre alle ore 11 al Castello di Duino la XIX edizione della mostra d'arte intitolata La bellezza per la bontà, l’arte aiuta la vita, organizzata a favore del Premio alla Bontà Hazel Marie Cole Onlus, istituito da Aldo e Donatella Pianciamore, e curata dall’architetto Marianna Accerboni, che introdurrà l’esposizione. Alla rassegna, visitabile fino al 4 novembre e accompagnata da un esaustivo catalogo, prendono parte 24 artisti tra pittori triestini, di altre città italiane e stranieri (orario di apertura del Castello).
Dal 5 all’11 novembre la mostra sarà visitabile nella sede della Comunità Greco-Orientale di Trieste (riva 3 novembre 9/ inaugurazione ore 18/ info 335 6750946).
Espongono Alda Baglioni, Paolo Barducci, Diana Bosnjak Monai, Valerie Brégaint, Nora Carella, Bruna Daus Medin, Elsa Delise, Fulvio Dot, Carla Fiocchi, Carolina Franza, Holly Furlanis, Nevia Gregorovich, Paola Martinella, Giulia Noliani Pacor, François Piers, Marta Potenzieri Reale, Alice Psacaropulo, Roger Ranko, Claudia Raza, Svyatoslav Ryabkin, Adriano Stok, Fabrizio Vascotto, Livio Zoppolato, Serena Zors Breuer.
Bontà e bellezza - scrive Accerboni - s’intrecciano in questa iniziativa, che premia la generosità e l’altruismo nel ricordo di Hazel Marie Cole, straordinaria figura di mecenate inglese, la quale fece di tali doti il proprio stile di vita. Al di là del precipuo fine benefico, la rassegna, giunta quest’anno alla diciannovesima edizione, ha il pregio di riassumere attraverso le opere di 24 artisti, realizzate secondo tecniche diverse - dalla pittura a olio su tela o faesite, all’acrilico, alla tecnica mista, alla tempera su tavola, faesite, carta e tela; al collage, al gesso, all’acquarello, al pennarello, al pastello su carta; agli acrilici su tela, al disegno a matita - un panorama attraente e variegato del lessico artistico contemporaneo a Trieste, in Italia e all’estero. Inoltre, come in molte delle scorse edizioni, l’esposizione delle opere avrà luogo nelle prestigiose sedi del Castello di Duino e della Sede della Comunità Greco-Orientale.
tecnica mista - cm 50x70
Gli artisti presenti seguono per la maggior parte due percorsi creativi: i più sono orientati a un’interpretazione della realtà arricchita sovente da suggestioni oniriche, fantastiche, simboliche, metafisiche e surreali, altri seguono invece il filone narrativo, legato alla figurazione tradizionale. Al primo gruppo appartengono l’intenso fantasticare di Paolo Barducci, di notevole appeal e modernità, illuminato da collage di carte argentate ed elementi dorati, e la fantasia senza confini di un’artista poliedrica e in continua evoluzione come Serena Zors Breuer, che ricrea un mondo dolcemente surreale, trasfigurando la realtà in un sogno per sfuggirne le negatività. Al filone degli “immaginifici” appartengono pure la pittura dal tratto intenso di Giulia Noliani Pacor, espresso attraverso un gesto appartenente all’espressionismo figurativo, di cui restituisce tutta l’immediatezza, e il ricco universo di Fulvio Dot che, nell’opera esposta, affonda nella memoria di un passato lontano, esprimendosi con una grande luminosità, fascino implementato da preziose applicazioni in foglia d’oro. Alla figurazione fantastica e onirica fanno capo anche il pittore ucraino Svyatoslav Ryabkin, che compone un microcosmo di grande dolcezza, in cui la natura è in poetica, silenziosa sintonia con lo stato d’animo degli esseri umani, e il “diamante della vita”, elegante aforisma pittorico, originalmente ideato da Bruna Daus Medin.
Il viaggio nella poetica espressionista prosegue con la francese Valérie Brégaint, che con sensibilità concettuale dipinge elementi simbolici e allusivi all’immagine, come fossero sogni leggeri, sospesi tra gestualità, segno, materia e un delicato cromatismo. Vi si possono accostare il linguaggio aniconico, interessante e felice, della friulana Paola Martinella e l’allusione al racconto contemporaneo espresso per emozioni, condotto con eleganza da Alda Baglioni, per sfociare nella raffinata matericità di Adriano Stok e nell’originale eleganza della composizione pittorica di Elsa Delise, che allude e coinvolge.
acrilico su cartoncino - cm 30x40
L’arte del ritratto è rappresentata da due importanti pittrici triestine: Nora Carella, maestra della luce, che con grande rapidità e talento divenne ritrattista famosa in tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla reggia dell’ultimo Scià di Persia Reza Palhavi, ad Alice Psacaropulo, che fin da giovanissima si è espressa con grande bravura nel ritratto, oltre che in altri generi pittorici. Il filone espressionista prosegue con l’arte intensa di Diana Bosnjak Monai che, nata a Sarajevo e laureata in architettura a Zagabria, è pure una valente scrittrice.
Il paesaggio, con le sue trasparenze, è uno dei temi prediletti dal pittore fiammingo François Piers, che interpreta la luce e il verde del Nord Europa con un delicato ma intenso tocco pittorico ad acquerello, la più difficile fra le tecniche pittoriche e la sua preferita. Un tema questo, amato anche dalla monfalconese Carla Fiocchi, che con molta grazia compone una veduta delicatamente onirica, di sapore neoromantico. Un’accezione molto personale del tema del paesaggio è proposta da Nevia Gregorovich, mediante una grande onda intrisa d’energia. Attraverso il paesaggio Claudia Raza compone invece, con tecnica e talento, un sogno, intenso e delicato al contempo, intriso di felici trasparenze e suggestive atmosfere. Legato al reale, ma capace di trasfonderlo sottilmente in un affascinante e calibrato pensiero di luce, è invece Livio Zoppolato nel ricordare la sua amata terra d’origine, l’Istria. Rasserenante, razionale e intensa è la veduta composta con eleganza da Marta Potenzieri Reale, mentre Roger Ranko riassume il paesaggio in una raffinata sintesi di foglie, secondo il concetto che una parte può brillantemente significare il tutto. Sempre con grazia si esprime poi Holly Furlanis, nelle sue delicate e gioiose interpretazioni della natura, mentre Fabrizio Vascotto interpreta in maniera molto contemporanea il rapporto fra gli esseri umani e i loro stati d’animo.
Un unicum per originalità e grazia è rappresentato dall’icona contemporanea della pittrice triestina Carolina Franza, formatasi a Firenze alla scuola di Luisa del Campana e con Tommaso Palamidessi e Alessandro Benassai. Un’artista che sa introdurre con grande personalità nell’antico mondo dell’icona il concetto del contemporaneo, senza tuttavia tralasciare la tradizionale tecnica antica.