Eventi

FABIO COLUSSI. INCANTO E LUCI DELL’ADRIATICO: DAL 22 NOVEMBRE 2017 LA MOSTRA PERSONALE DEL PITTORE TRIESTINO ALL’UFFICIO DI COLLEGAMENTO DELLA REGIONE FVG A BRUXELLES

Inaugurazione: 22 novembre 2017 · ore 18.30
Dove: Ufficio di collegamento della Regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles · Rue du Commerce 49 · Bruxelles
Quando: 22 novembre - 8 dicembre 2017
Orario: lunedì-giovedì 10.00-17.00, venerdì 10.00-13.00, con preavviso telefonico al +32 (0)25008840
Catalogo:
A cura di: Marianna Accerboni
Info e contatti: +39 335 6750946 · +39 348 8965899
Downloads: Scarica l'invito

COMUNICATO STAMPA:

Momento magico, 2015 - olio su tela - cm 40x60 Momento magico, 2015 - olio su tela - cm 40x60

S’inaugura il 22 novembre 2017 alle ore 18.30 nella Sede dell’Ufficio di collegamento della Regione FVG a Bruxelles la mostra Incanto e luci dell’Adriatico del pittore triestino Fabio Colussi. A presentarla la direttrice Raffaella Viviani, il presidente del Circolo di Bruxelles dell’Associazione Giuliani nel Mondo, Flavio Tossi, e la curatrice Marianna Accerboni. La rassegna, organizzata dall’Ufficio di collegamento e dall’AGM di Bruxelles e Trieste con il presidente Dario Locchi e il direttore Fabio Ziberna, propone quasi una trentina di dipinti a olio su tela e su tavola realizzati dall’artista dal 2015 a oggi, per la maggior parte inediti. I lavori sono dedicati alle vedute d’acqua, con particolare riferimento alla laguna di Trieste, ma anche di Grado e di Venezia. Fino all’8 dicembre.

In questa rassegna - scrive Accerboni - Colussi ricostruisce con delicata e calibrata vena lirica il fascino del mare della sua città, Trieste, accostandolo a quello della laguna e di Venezia. La medesima, sottile inclinazione neoromantica, intrecciata a una personale e sensibilissima vena cromatica, caratterizzano tali vedute: con grande abilità tecnica e avvalendosi di infinite velature, Colussi cattura l’ineffabile luce del golfo di Trieste e quella magica della laguna, consegnandoci un angolo di mondo, in cui poter sognare ancora, grazie al prezioso virtuosismo di questo poeta del paesaggio.

Memore di una vena neoclassica, che appartiene culturalmente a Trieste, l’artista prosegue in modo del tutto personale l’antica tradizione di pittori e vedutisti attivi a Venezia nel ‘700 quali Francesco Guardi e Canaletto, vicino al primo per ispirazione poetica e al secondo per l’interpretazione più razionale dei luoghi. Ma, agli esordi, Colussi ha guardato anche ad altri pittori e vedutisti, in questo caso giuliani, come Giuseppe Barison, Giovanni Zangrando, Ugo Flumiani e Guido Grimani, tutti in un modo o nell’altro legati alla grande tradizione pittorica e coloristica veneziana, che rappresentava un importante punto di riferimento, nel secondo ottocento e nel primo novecento, accanto all’Accademia di Monaco, per gli artisti triestini.

Tramonto sul golfo, 2016 - olio su tela - cm 40x80 Tramonto sul golfo, 2016 - olio su tela - cm 40x80

Altro fulcro fondamentale fu infatti per loro anche la cultura austro-tedesca. E non a caso nelle opere di molti di questi compare spesso una luce azzurro-grigia, che più che un colore rappresenta un’atmosfera, una sorta di evocazione di quello “sturm und drang” (tempesta e impeto), che nel mondo germanico pose le basi del Romanticismo: punti di riferimento che costituiscono delle interessanti chiavi di lettura della pittura di Colussi, in particolare per quanto riguarda la sua interpretazione del tema della veduta marina, che l’artista rivisita attraverso intuizioni, luminosità e ispirazioni che alludono istintivamente anche alla cultura visiva mitteleuropea. 

Pur affascinato dai grandi del passato, nel corso del tempo il pittore è riuscito tuttavia a comporre una propria maniera intensa e precisa, ma nel contempo sobria ed essenziale. Che fa vivere il paesaggio soprattutto della luce (diurna o notturna che essa sia), ottenuta attraverso ripetute e raffinate velature e un cromatismo deciso ma morbido.

Equilibrio e sensibilità - conclude Accerboni - caratterizzano i suoi dipinti, nei quali Colussi sa legare molto armoniosamente il linguaggio del passato con le esigenze di linearità di quello moderno. Ne escono delle vedute marine spesso intrecciate a luminosi paesaggi urbani, composizioni che poggiano la loro veridicità sulla storia e sulla luce, in cui le antiche e raffinate architetture si fondono con un cielo e un mare intensamente azzurri, mentre le lagune riflettono, sempre attraverso la luce, la pace e l’atarassia che pervade quei luoghi.

Fabio Colussi nasce a Trieste nel 1957, dove vive e opera. È in un certo senso autodidatta, poiché si è formato studiando i grandi pittori triestini quali Barison, Zangrando, Flumiani e Grimani. Dipinge i primi acquerelli a 4 anni, i temi sono paesaggi, boschi e figure realizzati anche a pastelli a cera; più tardi approccia la tempera e l’acrilico, per poi passare nei primi anni novanta all’olio su tela e su tavola, tecnica ora prediletta, che non ha più abbandonato. Per realizzare i suoi dipinti, trae spunto dagli schizzi annotati su un taccuino che porta sempre con sé e che talvolta sono implementati, per quanto riguarda le architetture, da appunti fotografici.

Colussi è presente con le sue opere in collezioni private in Italia e all'estero (Stati Uniti, Germania, Spagna e Australia). Ha esposto a livello nazionale ed europeo.