L’OCCIDENTE E PAROLE: PRESENTAZIONE DELL’ULTIMO LIBRO DI MARINA TOROSSI TEVINI A TRIESTE NEGLI UFFICI DI RAPPRESENTANZA DEL CREDITO COOPERATIVO DI STARANZANO E VILLESSE NELL’AMBITO DEI POMERIGGI CULTURALI PROMOSSI DALLA FIDAPA - SEZIONE STORICA DI T
INFORMAZIONI UTILI:
Presentazione: 18 marzo 2013 · ore 18.00 Dove: Uffici di rappresentanza del Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse · via Roma 20, 1° piano · Trieste Quando: 18 marzo 2013 Orario: ore 18.00 |
A cura di: Marianna Accerboni Info e contatti:+39 335 6750946 Downloads: Scarica l'invito |
COMUNICATO STAMPA:
Lunedì 18 marzo 2013 alle ore 18.00 avrà luogo negli Uffici di rappresentanza del Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse (via Roma 20, 1° piano) la presentazione dell’ultimo libro della scrittrice triestina Marina Torossi Tevini intitolato L’OCCIDENTE E PAROLE (Campanotto Editore, pgg. 123, € 16,00). All’incontro, introdotto, organizzato e coordinato dall’architetto Marianna Accerboni per i Pomeriggi culturali della FIDAPA, interverranno lo scrittore e poeta Roberto Dedenaro e la prof. Irene Visintini. Letture di Romana Olivo ed Enzo Succhielli.
I tredici racconti de L’Occidente e parole sono incentrati sul tema della comunicazione e della trasmissione della conoscenza tra generazioni diverse. Se “creare è resistere”, due elementi sono imprescindibili: la creazione di nuove generazioni che si rapportino con il passato, non con un atteggiamento iconoclasta, ma con una dialettica sanamente costruttiva e la resistenza di insegnanti e genitori, che non devolvano ad altri i propri compiti, ma si pongano in un atteggiamento autorevole, parimenti rivolto a futuro e passato, capace di dare input fondanti e di creare autonomia.
Ambientato in buona parte a Trieste, il volume delinea un’immagine della città vista come un’allegoria dello scivolare dell’Occidente verso il declino. “Trieste, non più città di confine” afferma Torossi Tevini “rimane pur sempre in qualche modo una città confinata, una città precaria, una città sull’orlo dell’abisso. Lo si avverte ad ogni passo, a ogni svoltare d’angolo. È un’angoscia ma anche una pace, un mix strano di malessere e di allegria che nessun’altra città produce. Trieste è un paradigma. Un’allegoria dello scivolare dell’Occidente, una metafora del nostro declino. Per questo mi piace”. Trieste assurge a simbolo del nostro declinante Occidente ed è anima del racconto “Un inverno a Trieste” che, assieme a “Il tempo delle piogge” e a “Una donna senza qualità”, coniugano la riflessione sui mali della scuola e sulla difficoltà dei rapporti tra generazioni diverse, a un’analisi sulla crisi della società contemporanea.
In altri racconti (“La mattanza”, “Un killer vicino di casa”, “Week-end in monastero”) prevale il tema della violenza tra i sessi che nella società occidentale paradossalmente coesiste accanto a un fondamentalmente ridisegnato accordo tra i generi. Chiudono la raccolta il tono più disteso di “Ulisse terzo millennio” – che ridisegna in chiave moderna il mito di Ulisse – e il racconto surreale “Il quadro” .
Marina Torossi Tevini, triestina, è laureata in Lettere classiche e insegnante. Ha pubblicato nel 1991 “Donne senza volto” (Italo Svevo), nel 1994 “Il maschio ecologico” (Campanotto) e nel 1997 “L’unicorno” (ivi). Nel ’93 ha ricevuto il 1° Premio al Concorso letterario “Il leone di Muggia” con il racconto “Una donna senza qualità”, pubblicato sulla rivista Borgolauro Ha curato la pubblicazione postuma del romanzo del padre "La valle del ritorno" (Campanotto, 1997). Nel 1998 è stata inserita in “Lichtungen”, prestigiosa pubblicazione dell’Università di Graz. Compare in diverse antologie, tra cui “Nella fucina delle parole”, “Poeti triestini contemporanei” (Lint 2000), “Trieste, la donna e la poesia del vivere” (Ibiscos 2003). Ha pubblicato con l’editore Campanotto nel 2002 la raccolta di racconti “Il migliore dei mondi impossibili”, nel 2004 il romanzo “Il cielo sulla Provenza”, nel 2008 “Viaggi a due nell’Europa di questi anni” e nel 2010 “Le parole blu” e nel 2012 “L’Occidente e parole”.